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Amazon presta soldi alle imprese grazie all’intesa con Merrill Lynch

Accordo tra Amazon e Merrill Lynch

Grazie alle intese raggiunte con Bank of America Merrill Lynch, Amazon potrà rafforzare il suo programma di prestiti per le piccole medie imprese che vendono sulla piattaforma di e-commerce.

Si chiama Lending il programma di prestiti per le PMI presenti su Amazon. Nasce nel 2011 per prestare credito alle imprese ma procede con molta lentezza, nell’attesa di trovare il partner giusto. Sette anni dopo arriva l’accordo finanziario con Bank of America Merril Lynch, la seconda banca americana per numero di clienti. Tuttavia, la collaborazione fra i due colossi sarebbe iniziata ufficiosamente già nel 2016.

L’obiettivo del programma è quello di sostenere i commercianti che vendono su Amazon al fine di incrementare così la crescita complessiva delle vendite sulla piattaforma di e-commerce.

 

I numeri di Amazon Lending

Amazon Lending, ad oggi volutamente poco sponsorizzato, funziona esclusivamente su invito e concede prestiti alle aziende-principali venditori di Amazon. Il credito va da 1.000 a 750.000 dollari. I tempi di restituzione si aggirano attorno ad un massimo di 12 mesi. I tassi d’interesse tra il 6% ed il 14%. Non esiste un sito web o un’app, piuttosto c’è una sezione apposita sulla piattaforma di e-commerce. Ad oggi, è presente in USA, Giappone e Regno Unito.

Dal 2011 ad oggi, Jeff Bezos ha dichiarato di aver emesso prestiti pari a 3,5 miliardi di dollari solo 1 miliardo negli ultimi 12 mesi, un netto aumento rispetto agli anni precedenti. Ora, grazie a questa importante partnership, oltre a ridurre enormemente il rischio di credito, Amazon avrà facilmente accesso ai capitali per fornire credito a molti più commercianti, consentendo loro di ampliare il loro magazzino di prodotti. In modo tale da incrementare le vendite sulla più famosa piattaforma di e-commerce. 

 

La paura delle banche europee

Ma la cosa davvero sorprendente di Lending è che i commercianti possono accedere al credito nell’arco di 24 ore, il tempo impiegato dalla piattaforma per valutare la pratica. Ciò mette in luce la capacità di Amazon di disporre di liquidità in tempi brevissimi. Insomma un’autentica minaccia per il mondo bancario. Così, dopo aver rivoluzionato molti mestieri, e aver portato alla chiusura di numerose attività di vendita al dettaglio, i big tecnologici arrivano a spodestare la finanza.

A tal proposito, citiamo l’allarme lanciato da Francisco González della BBVA (gruppo bancario multinazionale spagnolo) e Ralph Hamers della banca ING, nei giorni scorsi. I dati in possesso di colossi come Amazon, Google, Facebook possono fare la differenza e risultare determinanti anche nel mondo della finanza e del credito.

I big tecnologici arriveranno a sostituire le banche? In Asia è già accaduto: Alibaba e Tencent dominano i sistemi di pagamento in Cina.

 

 

 

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